Pittore e poeta italiano. Dopo un
iniziale avvicinamento all'Espressionismo romano (1937),
S. si rivolse
all'Astrattismo e a sperimentazioni tecniche differenti (1955), dall'uso di
stracci imbevuti di colore allo stampaggio. Propose nelle sue opere un
linguaggio spesso fondato su accostamenti irrazionali e di natura gestuale.
Altra componente essenziale dell'attività di
S. fu la
sperimentazione linguistica, che pose l'artista tra i fondatori del Gruppo 63 e
lo rese collaboratore di registi, musicisti e coreografi d'avanguardia. Dopo i
poemetti iniziali
I segni della Corda (1952), pubblicò le
raccolte:
Amato topino caro (1971),
Una vespa! Che spavento!
(1975),
La stanza la stizza l'astuzia (1977),
Scarse serpi (1983),
La mela di Amleto (1984),
Le sillabe della Sibilla (1988),
I
violini del diluvio (1991) e
Quando la talpa vuol ballare il tango
(1998). Nel 1982,
S. fu nominato direttore dell'Accademia di Belle Arti
di Roma; nel 1991 gli venne dedicata una mostra presso la Galleria nazionale
d'arte moderna di Roma (Roma 1914-1998).